Si vociferava che Sam Altman, amministratore delegato (“padrino”, diciamo noi) di OpenAI, l’azienda che distribuisce ChatGPT, stesse conducendo un esperimento, uno dei più ampi mai realizzati in questo ambito, sul reddito di cittadinanza, fornendo a cittadini USA a basso reddito un sostegno mensile di 1.000 dollari per un periodo di tre anni, senza alcuna condizione. Ora sono usciti i risultati. Leggi tutto “OpenAI: investimenti in ricerca sul reddito di cittadinanza”
Vi ricordate di quando cercavano di rimbambirci dicendo che l’economia del bit è immateriale, e quindi a impatto ambientale nullo? Ora che le questioni più spinose vengono a galla, ci rendiamo conto che tutto ciò costituisce una grandissima falsità. Leggi tutto “La Bestia consuma energia”
La difesa dei beni pubblici (acqua, energia, beni naturali) comprende ora anche la comunicazione digitale globale, i nostri dati personali, la nostra privacy. Il ruolo del Garante per la Privacy è reso ridicolo da una prassi di prelievo incondizionato di dati ormai evidente a tutti.
Avrete sicuramente notato la svolta ‘a pagamento‘ delle principali testate giornalistiche nazionali e internazionali. La cosa ha scatenato in me notevole irritazione, soprattutto alla luce del film “Il figlio di Internet“, dedicato ad Aaron Swartz.
Ieri se n’è andato da questa terra Francesco Paccagnini, ambientalista, bella persona, e attivista di EXIT.
Aveva partecipato a qualche Pillola Rossa, lo ricordo in particolare al Modus, riservato e silenzioso, come nel suo stile. Il funerale sarà Venerdi 15 maggio alle ore 16 presso la Chiesa di Santa Lucia extra.
Se crediamo nella necessità di impegnarci per un mondo migliore, dovremmo tenere sempre a mente un vecchio adagio: i mezzi sono più importanti dei fini. I mezzi modificano i fini (e anche le persone che li perseguono) lungo la rotta che si percorre per raggiungerli, è un’esperienza che ciascuna di noi ha vissuto. C’è scritto anche nella carta dei principi della Rete Lilliput: “i mezzi che si utilizzano fanno parte dell’obiettivo.”
Quasi due settimane fa, al termine una lunga e dolorosa malattia, ci ha lasciati Danilo Moi, 44 anni, attivista per i diritti digitali, tecnico informatico, genio visionario.
Pochi di noi lo conoscevano, viveva a Quartu S.Elena, vicino a Cagliari, ma era socio fondatore dell’associazione Bije e del progetto EXIT. Era anche il mio personale ponte tra Verona, terra natia, e la Sardegna, terra amata.
Il collettivo EXIT presenta 8 (otto!) serate al teatro MODUS, a Verona, quartiere San Zeno.
Si tratta di quattro incontri/conferenze e quattro film, tutti con un unico obiettivo: quello di smascherare la Bestia. Solo così riusciremo a scoprire i suoi intenti di dominio sul genere umano, fornire utili strumenti per contrastarla e dunque migliorare la qualità della nostra vita.
Le serate saranno ben diluite, dal 14 ottobre 2019 al 2 marzo 2020.
A condurre le serate parolaie saranno Michele Bottari e Davide Marchi.
Un viaggio nei segreti più reconditi della tecnologia digitale, alla scoperta dei suoi danni, dei suoi pericoli, e delle conseguenze che determinerà su di noi, ma anche sull’ambiente, l’economia e il lavoro.
Quattro incontri e quattro film, per scoprire che cosa ci sta minacciando, come si evolverà la minaccia, come possiamo uscirne e di chi non ci dobbiamo fidare.”